giovedì 30 luglio 2009

A.C. Merate


Fonte: A.C. Merate

Ufficialmente inserita nell'albo l'8 luglio del 1946, l'A.C. Merate ha una tradizione che risale a molto prima, almeno all'inizio degli anni Venti. Nel 1916 la federazione di allora annoverava la rappresentativa del calcio Meratese della "Certantes" che si allenava nel cuore della città, in via Pascoli, mentre la sede sociale era in via Garibaldi. Agli anni Venti risale anche lo statuto dell'associazione sportiva, oggi conservato gelosamente dalla dirigenza.
Dopo la prima sede di via Garibaldi, la società si trasferisce in Piazza Italia prima di stabilirsi definitivamente in via Bergamo dove viene finalmente costruito, grazie all'interessamento e ai "mezzi" del cavalier Enrico Ferrario, sindaco e parte della dirigenza, lo stadio a lui intitolato successivamente.
Negli anni dell'immediato dopoguerra l'A.S. Merate giunge al top del calcio dilettantistico militando nella 4^ serie di allora e avendo nello stesso girone rappresentative prestigiose come l'A.C. Lecco. Il passaggio alla sezione dell'A.S. Merate Polisportiva dalla compagine calcistica meratese, avviene nel 1979. Da quel momento la militanza passa per le diverse categorie dilettantistiche regionali raggiungendo nel 1990/1991 la "Promozione", risultato per la quale la società viene insignita dalla Giunta Comunale di Merate del prestigioso premio "Sportivo dell'Anno". Per dieci anni la squadra milita costantemente in questa categoria.
Di recente la sezione calcio si è staccata dall'Associazione dando vita ad una società autonoma, l'A.C. Merate, di cui il Dr. Roberto De Silva è presidente dal 2000. Nella stagione sportiva 2001-2002 la squadra conquista la categoria Eccellenza. Quattro anni dopo (stagione 2005-2006) l'A.C. Merate vince il campionato di Eccellenza regionale e si garantisce l'ingresso nella serie D.
Nel maggio 2006 la società riceve dalla Figc il "Premio di Benemerenza" per i 50 anni della sua fondazione.
Attualmente il Merate partecipa per il secondo anno consecutivo al campionato di serie D.

Info A.C. Merate
Colori sociali: Giallo – blu
Seconda maglia: Bianca
Indirizzo sede: Via Bergamo 12, Merate (Lecco)
Telefono/Fax: 039-9908459
Partita I.V.A. 02156520138
Matricola n° 61799
Campo principale: "Enrico Ferrario" - Via Bergamo 12 – Merate (Lecco)

Staff tecnico prima squadra

· Direttore sportivo Giuseppe Rota
· Allenatore Marco Bolis
· Preparatore atletico e allenatore in seconda Massimiliano Porro
· Preparatore portieri Alessandro Guercilena
· Dirigente accompagnatore Gianmario Arlati
· Dirigente accompagnatore Andrea Origo
· Responsabile settore giovanile Bonocunto Pietro



Bookmark and Share

domenica 26 luglio 2009

La storia della Valenzana Calcio


Tratto dal libro "I Primi Cento Anni della Valenzana" a cura di Pier Giorgio Maggiora

Valenzana Calcio

Sede Sociale: Via Napoli 1 a Valenza
c/o Campo sportivo Comunale di Valenza
Tel.: 0131-943740
Fax 0131 / 945658
Mail: valenzana@lega-calcio-serie-c.it

Nel 1916 gruppo di sportivi locali, praticanti varie discipline, fondano l'Unione Sportiva Valenzana e negli anni che vanno dal dal 1906 al 1912, organizzate da questa società, si tengono in Valenza una lunga serie di manifestazioni sportive, non calcistiche, mentre si diffonde rapidamente questo nuovo sport.

La prima stagione di calcio è quella 1912-13, quando viene allestito definitivamente il campo sportivo, ma già Nel I9I3 la Valenzana disputa il campionato di Promozione guadagnandosi la partecipazione al massimo torneo nazionale nell'anno successivo.
E' la stagione più gloriosa del sodalizio, i suoi giocatori si battono contro le migliori squadre italiane. Quarto posto finale, dietro Torino, Juventus e Veloce.

Nel primo dopoguerra riprende ardentemente l'attività calcistica che ha ormai soppiantato all'interno della società tutte le altre discipline sportive.
Il 7-9-1919 viene inaugurato l'attuale campo sportivo comunale; nel campionato di Divisione Nazionale la squadra è inserita nel girone Piemontese con Alessandria, Casale e Novara.
SONO gli anni che la Valenzana combatte le sue storiche battaglie contro i grigi e le altre squadre del famoso quadrilatero piemontese. Nelle file rossoblu vi sono giocatori di fama Nazionale, quello che brilla di più è il portiere: un giovane valenzano, nato nel I899, che si chiama Clemente Morando, diventerà il portiere della Nazionale italiana.
Nell'estate del 1922 si ristrutturano i campionati, molte società sono escluse dal massimo torneo nazionale a causa della dovuta riduzione delle squadre; anche la Valenzana, dopo aver militato per alcuni anni nella prima serie italiana, deve rassegnarsi a disputare il campionato interregionale di seconda categoria.

Dopo l'exploit del periodo d'oro si cerca di far brillare la stella, ma la magia si è conclusa.
Sino al 193O la squadra si comporta onorevolmente in questi campionati ma, da qui al dopoguerra, partecipa solo a tornei provinciali anche a causa di alcuni problemi interni, principalmente di carattere economico.
La ripresa ufficiale dell'attività, dopo la seconda guerra mondiale, avviene nella stagione 1948-49 . Alla presidenza del sodalizio è il sindaco della città Guido Marchese che mette a nuovo il campo sportivo comunale. Nel 1949-50 vince il campionato regionale di prima Categoria e, dopo due anni di militanza nella Promozione, si aggiudica il diritto di disputare il nuovo campionato di IV serie, dove vi resta sino al 1955-56 quando retrocede nuovamente nella Promozione.

Dal 1956-57 al I977-78 mantiene questa categoria mentre si avvicendano alla guida diversi nuovi personaggi.
Dopo una rocambolesca retrocessione in Prima Categoria nell'annata I977-78, Nella stagione successiva si verifica una certa crisi dirigenziale.
Nella società si è però consolidato un imponente settore giovanile che rende la Valenzana una delle associazioni calcistiche più qualificate della regione.
Il purgatorio della Prima Categoria resta ancora per due annate: 1979-80 e 198O-81. E' in quest'ultima stagione che la squadra riesce finalmente a riportarsi in Promozione.
Dal 1983 il nuovo gruppo dirigente rinforza la formazione che sfiora per ben tre annate il successo finale.
Finalmente nel campionato 1986-87, dopo gli spareggi finali, accede al Campionato Nazionale Interregionale che onora nei tre anni successivi giungendo sempre nelle prime posizioni.

Dopo la retrocessione del 1992 l'uomo nuovo che prende in mano le redini della società è Alberto Omodeo.
Orgoglioso e generoso, ambizioso e determinato resterà alla guida del sodalizio sino ad oggi, conseguendo risultati inimmaginabili in questi tempi.
Ripescata, nel 1993-94 disputa nuovamente il torneo Nazionale Dilettanti.
Dopo essere retrocessa, nel 1996-97 ritorna in serie D, ma, caparbiamente, Omodeo vuole una nuova promozione, che ottiene nella stagione 2000-2001.
E' la vetta più alta mai raggiunta (ora Valenzana Calcio srl): la serie C2.
Sembra quasi non basti ed in queste ultime stagioni, in modo indesso e parsimonioso, combatte in questa importante categoria, con la dignità di chi sa conservare e onorare le tradizioni di questo sport.
1940-45

Anche durante il periodo bellico vengono disputati diversi incontri di calcio contro le migliori formazioni del momento, fino al termine delle ostilità, quando si registra in tutto il paese un euforico ritorno d'entusiasmo calcistico.
Il campo sportivo, per intervento del Comune, viene rimesso a nuovo, e prende il nome di Campo Sportivo Comunale di Valenza

1948-49
Presidente è il sindaco Guido Marchese a cui si deve la rimessa a nuovo del campo sportivo: la squadra per meriti sportivi viene inserita nel Campionato di Prima Divisione Regionale.

1949-1950
L'anno della promozione con la vittoria del campionato di Prima Divisione, dopo aver dominato, prima il girone eliminatorio, e poi quello finale formato dalle 5 vincitrici delle eliminatorie, vincendo il titolo di Campione Regionale. Stagione dei record: 73 reti totali, e capocannoniere il valenzano Ennio Rivera con 25 goal, con al secondo posto l'altro valenzano Romolo Palandella con 23.

1950-51
5° posto da neopromossa nel Campionato Interregionale di Promozione. Quasi tutte le partite casalinghe vedono lo stadio stracolmo, con il record di 3.000 per la partita rigiocata contro l'Aosta, ripetuta per un errore dell'arbitro (fallo concesso alla Valenzana)

1951-52
Al termine della stagione le prime 5 classificate faranno parte del campionato nazionale di IV serie. La squadra viene rafforzata vincendo il girone di andata; ma dopo la pausa invernale l'attacco non segna più fino al finaale travolgente di stagione (ultime 5 gare, 5 vittorie) che permette alla Valenzana di arrivare 5°

1952-53
Campionato Nazionale di IV serie: presidente è il Cav. Piero Lunati, e il campionato termina a metà classifica.

1953-54
Secondo anno in IV serie e seconda salvezza conquistata con tranquillità: metà classifica finale-

1954-55
Il campionato si prospetta più duro,: dopo la metà classifica del girone di andata, il ritorno si fà più duro. La squadra si salva solo all'ultima giornata battendo la Novese 2-0 in casa. Nuovo presidente è Virginio Protto, segretario Arno Carnevale. Si vince la Coppa del cinquantenario contro Casale, Novese e Vogherese, riservata agli under 24.

1955-56
La Valenzana retrocede al termine di una stagione travagliata insieme a Veloce, Juve Domo e Borgosesia. Il dirig. Fontana sostituisce il presidente Proto deceduto.

1956-57
Viene rifondata la squadra che dopo 4 anni di campionato nazional, partecipa al campionato dilettanti di Promozione Regionale Girone A. Anno di transizione con difficoltà di ordine finanziario, con la squadra che si mantiene sempre in posizione di alta classifica.

1957-58
Poco entusiasmo e tifo intorno alla squadra che si salva con fatica dalla retrocessione: presidente diventa Piero Caucia.

1958-59
E' l'annata della fusione tra le 2 società sportive cittadine: la Fulvius (l'anno prima in Prima Divisione)e la Valenzana . la nuova società Valenzana Fulvius pratica il calcio e la pallacanestro, poi abbandonata a favore della neonata Sport club Fulvius Libertas.
Neopresidente è Piero Protto, ma la squadra partecipa al campionato Dilettanti Girone B con mediocri risultati.

1959-60
Riorganizzazione dei Campionati in Italia con le creazione delle 3 Leghe: Professionisti (A-B-C), semiprofessionisti (D) e Dilettanti.
La squadra partecipa al Camp. di Prima Categoria Reg.Girone C finendo a metà classifica.

1960-61
Sempre camp. di Prima Categoria, ma spostati nel Girone A. Inizio difficile ma poi finale eccezzionale con 7° posto finale.

1961-62
Discreto girone di andata, ma stentato ritorno: la squadra si salva con qualche difficoltà. Tafferugli in campo e fuori durante la gara interna con il Suno, deve intervenire la forza pubblica.

1962-63
Termina il sodalizio con la Fulvius, mentre i risultati del campionato rimangono insoddisfacenti. arriva comunque la salvezza.
1963-64
Il Presidente Protto viene sostituito da Vincenzo Soro.Si afferma l'attacante Cussigh che negli anni a venire sarà uno dei migliori del campionato. Stagione terminata a metà classifica, ma con 2 punti di penalizzazione per un episodio singolare, solo supposto: promessa di un premio in denaro ai giocatori in caso di vittoria.

1964-65
Società in crisi finanziaria e dirigenziale: viene nominato un Commissario unico Provvisorio, il dott. G. Franco Crotti. Campionato di vertice terminato al 4° posto, con il Derthina che viene promosso in D, dopo 2 derby di battaglia.

1965-66
Il Commissario provvisorio Protti viene eletto Presidente. rimane l'allenatore Pietruzzi ma la rosa viene profondamente rivoluzionata. Ma tanti innesti non danno i risulltati sperati, e, dopo un inzio di torneo stentato, il campionato si conclude a metà classifica.

1966-67
Uno dei migliori campionati del decennio 60, con un bel 4° posto finale ma lontanio dalla vetta.

1967-68
Campionato importante perchè dalla stagione successiva il torneo dilettanti diventerà il campionato di Promozione, detto anche Eccellenza.
Partono bene i rossoblu allenati da Vitto, ma un brutto girone di ritorno condanna la squadra all'ottavo posto e agli spareggi per l'ingresso nel girone di eccellenza insieme a Susa, Pinerolo e Novese. E proprio con quest'ultima si riesce ad ottenere la qualificazione al massimo torneo dilettanti per l'anno successivo.

1968-69
La Valenzana allenata da Oppezzo, molto rinnovata, non conduce una stagione particolarmente brillante ma raggiunge il 9° posto finale che le consente la permanenza in Promozione.

1969-70
Gran campionato con sole 5 sconfitte. all'inizio del girone di ritorno si pensa di raggiungere in vetta l'Arona ma lo scontro diretto perso per un solo gol dopo molte occasioni da rete, pone fine alla velleità della squadra che si classifica al 5° posto finale. Allenatore è Alfredo Notti e il nuovo Presidente è Virginio Ceva.

1970-71
Dopo un inizio brillante la squadra cade nella mediocrità, tanto che l'allenatore Notti lascia la guida tecnica al giocatore Succi e al dirigente Caucia per l'ottavo posto finale.

1971-72
Viene installato al Comunale l'impianto di illuminazione. Nuovo allenatore Mario Foglia che conta siu una ristretta rosa e i risultati ne risentono. Si riesce però a raggiungere l'obiettivo della salvezza grazie ad un positivo girone di ritorno.

1972-73
Ormai la squadra naviga nell'indifferenza generale: per questo l'amministrazione Comunale indice una riunione per trovare una nuova compagine dirigenziale. Diventa così presidente Gino Amisano, e si ritrova l'entusiasmo per una squadra che però parte male ma poi si riscatta e guadagna un brillante 4° posto finale e la vittoria del XV Torneo "Martiri della Libertà" ad Alessandria.

1973-74
Si fanno le cose in grande: allenatore diventa l'ex interista Osvaldo Verdi. La squadra, inserita tra le favorite, stenta all'avvio e ne paga le conseguenze alla fine del campionato, giungendo appena quinta a soli 6 punti dalla vetta.

1974-75
Staff immutato ma campionato altalenante, e si veleggia a metà classifica senza patemi ma neanche ambizioni fino alla fine del campionato

1975-76
Nuovi spogliatoi al Comunale, nuovo allenatore Gino Repetto, ma stessa dirigenza della società. Si prosegue la politica di dar spazio ai giovani del vivaio che durante il campionato sfiorano la vetta in un paio di occasioni terminando al 6° posto. Si vince il 18° Trofeo dei "Martiri della Libertà"ad Alessandria.

1976-77
Una delle annate più tristi del sodalizio: quella della retrocessione in Prima Categoria. Parte il confermato mister Repetto alla guida della squadra che però viene sostituito dal giocatore Melegaro. 2 sconfitte consecutive in casa e lo scontro diretto perso a Vercelli portano alla retrocessione.

1977-78
Dopo la retrocessione si partecipa al Campionato di Prima Categoria. La squadra è la favorita del torneo, ma paga un brutto avvio e la sconfitta negli scontri diretti con le pretendenti alla promozione. Così si lascia andare nelle ultime partite e termina al 5° posto.

1978-79
Dopo 6 anni il Presidente Gino Amisano lascia, e al suo posto viene nominato commissario straordinario Pier Giorgio Maggiora. Allenatore è Javello che già alla 5° di campionato, dopo 3 sconfitte consecutive, viene sostituito dal dirigente Ezio Maggi. Dutante la pausa invernale veien eletto Presidente Franco Amisano, e allenatori diventano il duo Foglia-Baggio. Ricomincia il campionato e tornano le sconfitte: la situazione è drammatica ma un miracolo consente alla squadra di salvarsi all'ultima giornata a Quattordio.
1979-80
Un'assemblea pubblica elegge il nuovo Prediente Marco Balbis. Campionato altalenante con la squadra che però ,ad un certo punto, sembra ancora in lotta per la promozione, ma così non è. Al termine del campionato, con alcuni buoni risultati finali, 4° posto.

1980-81
Nuovi dirigenti decisi ad uno sforzo ulteriore per rafforzare la squadra, ma sempre Presidente Mauro Balbis. La squadra, con nuovi acquisti, parte con i favori del pronostico nella Prima Divisione (gir. F), e va in vetta alla classifica, ma un fiacco finale porta allo spareggio decisivo in trasferta con la Spinettese: vittoria della partita e dell'intero Campionato.
Viene costruita la nuova tribuna coperta del Comunale grazie all'aiuto di volontari.

1981-82
Ambiente entusiasta per la promozione raggiunta e squadra che fa ben sperare dopo la campagna acquisti. Ma si parte male, arrivano nuovi rinforzi ma l'allenatore Melegaro è contestato. La società tiene duro e con uno splendido girone di ritorno punta di nuovo alla promozione, che però, con le 3 sconfitte finali, non arriva. Si termina al 5° posto del campionato di Promozione (gir. B)

1982-83
Delusi dal Campionato precedenti si cambia allenatore ed arriva Itali Ferrari. Ma dopo essere stati eliminati subito in Coppa Italia, anche il Campionato si snoda tra alti e bassi deludendo i tifosi. Nel girone di ritorno si sostituisce l'allenatore con Franco Delladonna che diventa così giocatore-allenatore, per terminare all'8° posto finale su 14 squadre.

1983-84
Nuovo Presidente Sandro Omodeo, e squadra rinforzata per puntare alla promozione. Si parte male e la squadra fa fatica a segnare, ma nel girone di ritorno comincia una cavalcata strepitosa che porta ben 21 risultati positivi di fila. Ma la sconfitta alla penultima di Campionato condanna la squadra al secondo posto finale.

1984-85
La società e decisa a puntare a quella promozione persa per un soffio l'anno prima. Partenza lenta ma poi la squadra si riprende e arriva in vetta per restarci. Finale di campionato al cardiopalma: 3 pareggi finali danno il primo posto e l'accesso allo spareggio a 3 per accedere all'Interregionale con Maros Saint Vincent e Juve Domo. Ma la sconfitta 1-0 con Saint Vincent condanna la squadra a restare in Promozione, nonostante un campionato condotto alla grande.

1985-86
La Valenzana ci prova di nuovo, campionato di alto livello, ma l'unica sconfitta nel girone di ritorno contro il Farigliano condanna, per un solo punto, la squadra al secondo posto finale dietro la Saviglianese. Promozione di nuovo solo sfiorata.

1986-87
L'ennesima delusione non scoraggia i dirigenti che allestiscono una formazione ancora più forte. Campioni d'inverno, i rossoblu iniziano male il girone di ritorno fino alla vittoria all'ultimo turno contro il Quattordio che regala la vittoria del campionato. Per andare in Interregionale bisogna passare nuovamente attraverso gli spareggi con Ivrea e Verbania: il pareggio con la prima e la vittoria in casa con la seconda regalano alla Valenzana l'agognata promozione in Interregionale.

1987-88
L'allenatore Delladonna, che ha raggiunto l'Interregionale, lascia per Fait. Campionato eccezzionale per una matricola: solo il pareggio nella penultima giornata a Cuneo rende la Juve Domo, che vincerà il campionato, irraggiungibile per i rossoblu. Terzo posto finale, risultato di assoluto prestigio per una neopromossa.

1988-89
Valenzana ambiziosa, con l'acquisto dell'ex juventino Domenico Marocchino. Ma si parte male e dopo sole 5 giornate si parla di crisi. La squadra poi si riprende, ma una scarsa vena in attacco e molti pareggi, porteranno solo al 3° posto finale, a 9 punti della vetta.

1989-90
Lino garavelli, già nello staff diventa presidente, in panchina siede ancora Fait. Campagna acquisti con l'obiettivo di vincere il campionato, questa volta inseriti nel girone ligure. Si parte benissimo, con un'unica sconfitta all'andata e una sola al ritorno, che però con il pareggio successivo, permette al Fiorenzuola l'aggancio in vetta con i rossoblu. Fiorenzuola che poi vincerà in Campionato, con la Valenzana seconda per un solo punto.

1990-91
Fait lascia dopo aver sfiorato la promozione e in panchina si accomoda Marocchino che smette gli scarpini. Giulio Ponzone diventa presidente al posto di Garavelli che si dimette, Ezio Maggi direttore sportivo, carica che ricoprirà poi per altri 10 anni. Campionato tra alti e bassi, ma salvezza conquistata alla penultima di campionato.

1991-92
L'anno più nero della Valenzana, con la retrocessione in Eccellenza, la nuova categoria creata tra Interregionale e Promozione. Il Pres. Ponzone e il vice Corrao sceglieranno in panchina Tony Colombo che a metà lascerà il posto a Piero Oppezzo, alla ricerca di un miracolo che non arriverà. Penultimo posto finale, e difficoltà anche societarie che porteranno a delle svolte.

1992-93
Si chiama Alberto Omodeo, il nuovo Presidente che prende il mano la squadra, richiamando in panchina Fait e chidendo un ripescaggio che non arriva. E' l'anno anche del derby con la Fulvius, ma è un campionato di transizione con la squadra che vivacchia nelle parti alte della classifica e termina al 5° posto, ma a ben 20 punti dalla capolista Verbania.
1993-94
La Valenzana viene ripescata in Interregionale, ora chiamata Dilettanti.In poco tempo si deve allestire la squadra con obiettivo la salvezza, ed in panchina arriva Antonio Simoniello. campionato difficile, ma la squadra contenacia riesce a salvarsi lasciando dietro di sè altre 4 compagini.

1994-95
Si cerca una salvezza più tranquilla, con la novità, introdotta dalla Lega di giocare il sabato. E' l'anno della terribile alluvione che flagella il Piemonte ma il campionato non si ferma: senza sussulti si raggiungono i 34 punti che danno la permanenza nella categoria al 10° posto.

1995-96
Si introducono i 3 punti per la vittoria, ma peer una squadra incapace di segnare, questa è una condanna alla retrocessioni in Eccellenza che arriva con lo spareggio del 6 maggio 1996, sul campo-neutro di Fidenza, sconfitti 1-0 dall'Abbiategrasso. In panca sempre Simoniello che riesce a resistere fino alla fine nonostante le voci di esonero. Il girone era difficile, con ben 11 formazioni lombarde, ma l'abulia in attacco condanna la squadra.

1996-97
Il presidente Omodeo vuole tornare subioto in D e chiama il nuovo allenatore Gianni Bui. Squadra rinforzata e 3° posto al giro di boa dell'andata:ma il Cuneo, nonostante l'ottimo campionato degli orafi, resta davanti , e per soli 2 punti vince il campionato. Valenzana 2° e quindi spareggio prima con la Sangiustese (2 vittorie 1-0) e poi con il Vado Ligure(pareggio e vittoria 2-0) per il ritorno in serie D.

1997-98
Tutti confermati per una serie D da medio-bassa classifica. Ma una straordinaria performance finale regala alla Valenzanal'approdo insperato ai Play-off dopo aver scacciatogli incubi della retrocessione, utili in caso di ripescaggi. Ma la squadra parte male perdendo a Verbania, pareggio con l'Ivrea e nuova sconfitta a Cuneo. Poi nuovo pareggio col Verbania 2-2, vittoria a Ivrea 1-0, e apreggio al Comunale col Cuneo 4-4

1998-99
Se ne va Bui con i giovani in Federazione, ma si riparla in società di C2, chiamando Ciravegna. Si fondono i settori giovanili di Samp, Fulvius e Valenzana, dando vita al settore giovanile più corposo della Provincia con oltre 300 ragazzi. Squadra rinforzata con gli acquisti di Minadeo, Cortesi, Izzillo e Cortesi, giocatori di categoria superiore, insieme agli Under Venerus e al nigeriano Egbedi. La Valenzana è favorita e dopo 6 giornate è sola in vetta. Poisubisce una flessione e si piazza al secondo posto, fino allo scontro diretto perso con l'Imperia, che è davanti di 2 punti. Svaniscono i sogni promozione e la squdra termina 3° a 11 punti dall'Imperia che vince il campionato.

1999-2000
Si riparte con rinnovato entusiasmo in C2 quest'anno da favoriti. Confermato l'allenatore è il Mocalieri la supersquadra da battere. Il campionato vede però la fuga del outsider Legnano e incomprensioni tra il presidente Omodeo e mister Ciravegna portano all'esonero. Arriva Maurizio Codogno, ma al giro di boa il Legnano è davanti ai rpossoblu, secondi, di ben 12 punti. Campionato finito , che si trascina fino al 3° posto finale.

2000-2001
Magica stagione che porta alla C2: artefice è l'allenatore Franco Delladonna che torna e vince. Squadra rinforzata, anche durante la stagione con Palumbo dalla Sestrese che finisce i soldi e sbaracca. Campionato tiratissimo fino alla fine, con 3 squadre in 3 punti, e gli orafi in vetta. La promozione arriva vioncendo 3-1 a Saint Vincent contro il Valle d'Aosta davanti a 500 tifosi. Poi l'appendice della poule scudetto dilettanti: laValenzana si inchina solo alla Palmese, Campione d'Italia Dilettanti, arrivando seconda su 163 squadre.



Bookmark and Share

venerdì 24 luglio 2009

Solbiatese Arno Calcio


Fonte: sito web Solbiatese Arno Calcio
Autore: Gabriele Voltolin

Nome: Solbiatese Arno Calcio Srl
Colori sociali: Nero – Azzurro – Arancione
Indirizzo: Via per Oggiona, 1
21048 Solbiate Arno VA
Telefono: 0331 991444
Fax: 0331 997759
E-Mail: solbiatesecalcio@alice.it
E-Mail Settore Giovanile: solbiatesecalciosg@alice.it
Campo principale: ”F. Chinetti” – Via per Oggiona, 1
Solbiate Arno

La Storia
La Solbiatese ha radici molto lontane: la sua fondazione risale addirittura al 1911 quando Mario Duchini, Emilio Riganti, Giacomo Macchi e Angelo Prevosti “portarono” il calcio a Solbiate Arno. Il primo allenatore fu Mario Chinetti, suo il merito di aver organizzato una vera squadra che disputò il suo primo vero campionato ufficiale nel 1928-29. Per una decina d’anni il grande divertimento domenicale dei solbiatesi era assicurato ma con l’esplosione della grande guerra finisce anche il gioco. Sei lunghi anni di “astinenza” dal calcio e poi, finalmente nel 1946 si ricomincia a parlare di football. La Solbiatese milita in Prima Divisione, poi nel 1955 con Danilo Carabelli alla presidenza ed un vero impianto sportivo dotato di spogliatoi e di tribune ecco il salto in Eccellenza.
Da questo momento in poi comincia l’avventura nel calcio che conta di una società che si farà conoscere in tutta Italia e anche all’estero. Il vero e unico scopo di Danilo e del cugino Cesare Carabelli (uomo dalle mille risorse e grande scopritore di talenti) è quello di valorizzare i tantissimi giovani che vestiranno la casacca neroazzurra e di…lanciarli nelle categorie superiori. Operazione che riuscirà alla perfezione se pensiamo ai tantissimi giocatori che, partendo o transitando da Solbiate hanno trovato gloria e, perché no, soldi in serie A e addirittura hanno vestito la casacca delle varie nazionali. Alcuni nomi?
Iniziamo con Angelo Anquilletti (Atalanta e poi Milan), Giorgio Azzimonti (Alessandria e Lecco), Giuseppe Tamborini (Sampdoria, Roma, Varese), Giuseppe Bacher (Lecco e Mantova), Giampaolo Incerti (Lecco, Atalanta e Arezzo), Ivan Bertuolo (Atalanta, Palermo, Mantova e Pescara), Roberto Prini e Aurelio Galli entrambi al Bologna, Roberto Rigotto (Reggina, Atalanta, Livorno e Genoa), Benvenuto Vergani (Atalanta e Arezzo), Loris Boni (Sampdoria, Roma, Pescara e Cremonese), Giovanni Quadri (Torino, Ascoli, Taranto e Pisa), Bruno Beatrice scomparso prematuramente (Arezzo, Ternana, Fiorentina, Cesena e Taranto), Gianfranco Bellotto (Reggina, Brescia, Modena, Ascoli e Sampdoria), Domenico Volpati (Reggiana, Como, Monza, Torino, Brescia, Verona campione d’Italia 1984/85). E ancora: Ugo Tosetto (Monza, Milan, Avellino, Vicenza), Luca Birigozzi (Ternana, Roma, Pisa, Sambenedettese) e negli anni novanta: Amedeo Mangone che in seguito ha militato con Bari, Bologna, Roma, Parma, Brescia e Piacenza; Emanuele Brioschi (Bari, Venezia, Bologna), Roberto Maltagliati (Parma, Torino, Piacenza, Ancona, Cagliari). Da Solbiate è partito anche un giovanissomo Alessandro Pistone, passato poi all’Inter, al Venezia per finire nel campionato Inglese; Stefano Guidoni dalla Solbiatese al Monza, Avellino, Cosenza, Perugia, Reggiana, Verona, in A con il Perugia, poi ancora Salernitana, Cosenza, Palermo e Venezia.
Oscar Brevi diventa professionista a Solbiate e inizia una nuova carriera alle soglie dei trentanni: Como, Ascoli e Torino nel suo futuro. Federico Crovari dopo una stagione in Valdarno veste le maglie di Lazio, Treviso e Vicenza. Fabio Rustico dalla Primavera dell’Atalanta, un’ottimo campionato di C2 ed il ritorno tra i neroazzurri orobici in B e A. Mirko Poloni arriva anch’egli dall’Atalanta e poi tutta una carriera all’Albinoleffe. Andrea Soncin debutta sedicenne in C2, passa poi al Venezia, ritorna a Solbiate, milita poi in serie A con il Perugia, in B con la Fiorentina e l’Atalanta. Ci sono stati anche parecchi atleti giunti in Vandarno in età matura o addirittura quasi al termine della carriera: Narciso Pezzotti, diventato in seguito allenatore, per anni vice Boskov sia alla Samp che alla Roma e vice Lippi alla Juventus, all’Inter e in Nazionale; l’ex interista (e milanista) Nazzareno Canuti; Pat Sala (ex Toro, Fiorentina e Nazionale); Bruno Limido varesino doc ex Varese, Avellino, Juventus, Atalanta e Bologna, Lecce; Massimo Rovellini, giovanissimo in A con il Cagliari; ancora un ex interista, Leonardo Occhipinti, mentre Alberto Cambiaghi aveva giocato nella Primavera del Milan e nel Messina; Rodolfo Vanoli, Lecce e Udinese in serie A.
Un capitolo a parte riguarda gli allenatori e i dirigenti che hanno lavorato in Valdarno. L’inizio è d’obbligo per Tino Molina, allenatore solbiatese purosangue, aveva lasciato l’Italia durante la 2a guerra mondiale; sotto le armi si ritrovò in Francia dove rimase anche dopo la fine del conflitto e da giocatore (oltre a quella del Varese) vestì le casacche di Tolone e Montpellier. Quindi intraprese la carriera di allenatore prima nel Martignes e poi a Carpentras e infine a Grenoble prima di…rimpatriare! Nella stagione 1968/69 per sostituire il partente Molina ecco un grande ex centrocampista dell’Inter, Osvaldo Fattori. Nel 1973/74 inizia la carriera di allenatore un altro Osvaldo: Bagnoli. Ma avrà poca fortuna nella sua prima esperienza in panchina. Esonerato a campionato in corso verrà sostituito da Angelo Franzosi. Molto più fortunato il suo cammino in seguito: promozioni varie ed uno scudetto con il Verona sono il fiore all’occhiello di una lunga e valida carriera. Altro tecnico che da giocatore ha militato in serie A (Padova e Fiorentina) è Dino Rogora seguito Enea Masiero (ex Inter e Sampdoria) e da un altro “grande” del passato: Pierino Prati goleador di Milan e Roma.

Un capitolo a parte va dedicato sicuramente ad Augusto Bonetti che, terminato il lungo regno dei Carabelli, assume la difficile carica di presidente della Solbiatese e per un lustro riesce a mantenere alto il blasone dei neroazzurri.

1979/80: AUGUSTO BONETTI NUOVO PRESIDENTE DELLA SOLBIATESE
Al termine della stagione 1978/79, culminata con un rocambolesco finale che aveva visto l’ex giocatore Tommaso Rossi sostituire Enea Masiero, Danilo Carabelli dopo 23 anni lascia la poltrona di presidente del sodalizio neroazzurro. Anche il cugino “factotum” Cesare Carabelli, che già in passato aveva manifestato l’intenzione di mollare per stanchezza, questa volta è di parola e la Solbia rischia di non iscriversi al torneo di serie D bensì ad uno di categoria inferiore. E così dopo un’estate “tribolata” che vede al lavoro solo il trio Bonetti-Cassani-Descrovi, i tifosi solbiatesi tirano finalmente un grosso sospiro di sollievo quando dalla sede di via per Oggiona viene comunicato che è stato raggiunto un accordo per far ripartire la “Solbia” dalla IV Serie con Augusto (Tino per tutti) Bonetti, titolare del Calzificio Soldoro, successore di Danilo Carabelli, Ferdinando Cassani suo vice e Angelo Descrovi segretario. Inizia così una nuova era: dopo i trionfi targati Carabelli ecco il ciclo Bonetti che, ovviamente, spera di ripetere le gesta del suo predecessore. Impresa ardua, se non impossibile ma Bonetti ed il suo team credono in questo progetto e nel lustro –tanto è durata la presidenza Bonetti- che andiamo a presentare non mancano certo le soddisfazioni come un 2° ed un 5° posto, piazzamenti più che onorevoli e finalmente il “lancio” in prima squadra di parecchi ragazzi solbiatesi provenienti dall’oratorio S.Maurizio.
Siamo dunque nell’immediata vigilia di un nuovo campionato, c’è la società ma restano ancora da definire la rosa della squadra e soprattutto manca l’allenatore. “Partiremo con Tom Rossi –dice Bonetti- poi vedremo…In effetti dopo alcuni giorni viene subito trovato l’accordo con Giorgio Maestroni richiamato dunque in Valdarno dopo tre stagioni e Rossi sarà il suo braccio destro. Uomo simbolo della squadra invece è il “vecio” ma intramontabile Luciano Fiorin di ritorno da una esperienza poco felice nel Vigevano. A completare i quadri troviamo: Resentini (34 presenze), Severgnini (33, -34), Garagiola (31, 2), Marchesi (30,1), Vanetti (30), Zanotti (29, 13), Pedone (25, 7), Colombo (24, 2), Fontana (22, 1), Mosele (21, 6),Binelli (21), Fiorin (17), Picchioldi (16, 1), Marchese (15, 1) e Bianchi (15), Giani (9), Alfio Filosofi (4), 18enne ceduto a ottobre al Bologna, Leva (2), Forina e Battaini (1) mentre i giovani Burbello e Galbersanini vantano una presenza in panchina. La stagione non si è rivelata delle migliori: i neroazzurri pur giocando un buon calcio raccolgono davvero poco. Al giro di boa navigano sul fondo della graduatoria, poi un’impennata d’orgoglio nelle ultime gare li fa risalire addirittura all’11° posto in compagnia di Saronno e Pro Tolmezzo con 32 punti, frutto di 10 vittorie, 12 pareggi e altrettante sconfitte.

1980/81
Con l’ottimo finale di stagione Giorgio Maestroni si è meritato la riconferma da parte del pres. Bonetti anche per il torneo 1980/81, un campionato che il sodalizio neroazzurro vorrebbe far suo in quanto a Solbiate Arno si è ricominciato a parlare con fiducia di serie C2. E così Bonetti, Cassani e Descrovi (sempre coadiuvati dal fedelissimo Rino Buzzi) hanno operato alacremente per allestire una formazione competitiva. Il prossimo sarà un torneo “atipico” in quanto non ci saranno retrocessioni mentre saranno promosse tra i professionisti le prime due classificate. Tutto questo perché dal campionato 1981/82 in base alla ristrutturazione dei campionati la Quarta Serie non sarà più considerata nei “Semipro” bensì Dilettanti. Altra novità riguarda le sostituzioni: se ne possono effettuare due anziché una soltanto. Volti nuovi? Parecchi: il portiere Realini dal Varese, i difensori Scodellaro e Bighiani (dal Varese e dal Novara) ed il libero Diolosà dal Borgomanero. A centrocampo ecco Zoppei (Aurora Desio), Mambretti (Legnano) e Tonini (Novara). Per l’attacco: Fiore (Varese) cercherà di “rubare” una maglia a Zanotti e Mosele. Sono rimasti in Valdarno anche il portiere Forina, i difensori Resentini, Bianchi, Giani, Garagiola, Vanetti e Bianchi e i centrocampisti Fontana e Pedone. Tommaso Rossi affianca ancora mister Maestroni mentre il “solbiatese” Ciro Improta funge da preparatore atletico. Solbiatese inserita ancora nel girone B dove troviamo sei nuove avversarie: A.Desio, Bolzano, Lonato, Sacilese, V.Boccaleone e Opitergina. E’ la stagione del lancio in prima squadra di alcuni giovani promettenti solbiatesi “doc”. Il primo a esordire è Davide Buzzi (nipote di Rino ndr), più avanti troveremo anche Carlo Buzzi, Moreno Bertoli, Valeriano Colombo, Fabrizio Mazzonetto, Marco Santoro e Sandro Sottocorno. La stagione neroazzurra non sarà di prim’ordine: si chiude con un deludente 12° posto, appaiata alla Sacilese con solo 31 punti (12 vittorie, 7 pareggi e ben 15 sconfitte. Gol fatti 32, subiti 40. Nessun giocatore risulta sempre presente, il più impiegato è Adriano Mosele (32, 11), seguito con 31 da Zanotti (14 gol), Vanetti (1gol) e Garagiola; con 30 ecco Fontana (1gol); 29 per Realini; 22 Bighiani; 20 Lupone; 19 Diolosà, Tonini e Pedone; 17 Scodellaro e Fiore (1gol); 16 Resentini; 15 Zoppei (2 gol); 13 Mambretti, Sgarbi e Giani (1gol); 5 Forina; 2 presenze per Bianchi, Davide Buzzi , Mentasti (1 gol), Iorio e Zoni infine una sola gara per Viviani, Innocenti e Sottocorno. Convocazione e panchina per Fonna, Menon e Santoro.

1981/82
Si riparte dall’INTERREGIONALE e dopo il congedo di mister Maestroni ecco arrivare in Valdarno Giuseppe Longoni ex terzino di Cagliari e Fiorentina. Parecchi i nuovi arrivi in casa neroazzurra che sostituiscono i tanti partenti: Realini, Giani, Pedone, Zoppei, Lupone, Tonini, Mambretti e soprattutto Zanotti passato al Novara. Al loro posto: Gatto (Varese), Centofante (A.Desio), Bogani (Lecco), il giovane portiere Braglia dal Como, Colombo dall’Inter. I riconfermati sono: Garagiola, Diolosà, Bighiani, Fontana, Mosele, Fiore, Vanetti e Scodellaro. Dalla Berretti è promosso in prima squadra Mentasti e a completare la rosa i giovani Calì ed Elevi, due attaccanti. Il nuovo torneo scatta il 20 settembre ’81. E’ un pianeta con ben 192 società suddivise in 12 gironi da 16 squadre ciascuno e sostituisce la vecchia Serie D. La prima classificata di ogni singolo girone avrà diritto a chiedere l’ammissione alla C2, le ultime tre retrocederanno nel Campionato Regionale di Promozione. La Solbiatese conclude con un prestigioso 2° posto (35 punti come la Romanese) a sei lunghezze dall’Ospitaletto promosso in C2. Finalmente neroazzurri hanno mostrato carattere e personalità dopo alcune stagioni non certo esaltanti. Grande merito va a mister Longoni che ha saputo “ricostruire” alcuni giocatori importanti (vedi Felice Garagiola ndr). E come non citare cap. Fontana e soprattutto quell’autentico mattatore del reparto avanzato che risponde al nome di Massimo Centofante. Ma il secondo posto è anche merito della perfetta regia di dirigenti come Tino Bonetti, Ferdinando Cassani, Angelo Descrovi, Angelo Ciocchini, Biagio Gallivanone e Giorgio Frattini, scomparso purtroppo poco più che trentenne. Il portiere Braglia (30 presenze come Bighiani (3 gol) e Fontana, i sempre presenti) è risultato il vero protagonista non solo della Solbiatese ma dell’intero girone. 28 le partite disputate dal trio: Scodellaro, Colombo e Garagiola (6 reti); 26 e 1 gol per Vanetti, 25 e ben 9 gol (cannoniere della formazione) per Centofante, 24 (1 gol) Fiore, 23 con 8 reti per Mosele, 22 Bogani, 20 e 3 gol Calì, 17 Diolosà, 14 Mentasti, 6 Elevi, 4 Gatto e Castiglioni, mentre per Rossi e Marciante una sola presenza. Notizia clamorosa dopo una decina di giorni dalla conclusione del torneo: Solbiatese ripescata in C2? Sembra che alcune società promosse tra i professionisti non dispongano dei requisiti necessari (strutture, impianti e solidità economica) e quindi si è “liberato” un posto. Verrà premiato il glorioso passato della Solbiatese presente in Serie C negli anni ‘60/70? Bonetti e soci non dormono la notte, ma poi declinano gentilmente l’offerta e si rimane in Interregionale. Saggiamente!

1982/83
La Solbiatese riparte con decisione alla caccia della C2, dal solito girone “B” e con il riconfermatissimo mister Pino Longoni. Il via vai dei giocatori riguarda il portiere Braglia rientrato alla casa madre Como e subito girato al Legnano, cap. Fontana che ha scelto la Cairatese, il difensore Zoni ceduto al Verbano mentre Elevi rimette la casacca del Novara e Sgarbi quella della Vergiatese. Alla voce arrivi registriamo: i portieri Cappelletti dal Como e Brovelli dal Varese e pure Vanoli –terzino-mediano- giunge dalla formazione del capoluogo. Dalla città del carroccio ecco il lilla Bottoni, centrocampista 18enne; dall’Asso Oggiona il jolly Pozzi e dl Vittoria, formazione siciliana di C2 l’attaccante Prossimo che verrà utilizzato col contagocce. Le conferme riguardano: Bogani, Vanetti, Mentasti, Bighiani, Scodellaro, Fiore, ovviamente Centofante, Mosele, Garagiola, Colombo, Fiore, Calì e Castiglioni. Insomma, una gran bella rosa in grado di ben figurare e dare tante soddisfazione al pres. Bonetti, ai suoi collaboratori e ai tanti supporters dell’intera Valdarno. La Solbia però non riesce a bissare lo splendido 2° posto dell’annata precedente ed è davvero un peccato mortale in quanto nel solo girone di ritorno ha messo in cascina la bellezza di 20 punti (sui 30 disponibili ndr): avessero avuto lo stesso rendimento anche nella prima parte della stagione la Solbiatese si sarebbe aggiudicata la C2 con un punto di vantaggio sulla Brembillese che ha concluso a quota 39. Parlando di numeri vanno segnalati sicuramente i 47 gol realizzati (miglior attacco), 22 dei quali messi a segno dal solo Adriano Mosele, capocannoniere non solo della Solbia e del girone ma dell’intero Interregionale. Un solo traguardo è sfuggito ai ragazzi di mister Longoni: 13 vittorie complessive contro le 14 della Brembillese. Questo il consuntivo tecnico di una squadra che ha chiuso al 5° posto a 5 lunghezze dalla capolista ma che sta per perdere tutti i suoi pezzi da novanta richiestissimi sul mercato. Il primo a salutare la Valdarno sarà proprio il tecnico Longoni che accetta la corte serrata dell’Abbiategrasso mentre bomber Mosele vestirà la casacca del Leffe. Il portiere Cappelletti passa al Vigevano mentre per Vanoli e Fiore sono molteplici le richieste da formazioni di C2. Anche Mentasti parte per Pesaro…a militare! Sono 23 i giocatori schierati da Longoni col solo Fiore (30, 8) sempre presente, segue Cappelletti (29), Scodellaro (28) come Garagiola (4 gol), Antonio Colombo (26, 2) e Centofante (26, 4), Mentasti (25), Mosele (24 e 22 reti, che media!), Vanoli (23, 1), Vanetti (19), Bighiani (18), Bogani (17), Bottoni (15, 3), Giuseppe Colombo (9), Zaro (7, 1), Castiglioni e Pozzi (6), Resentini (5), Calì (4), Prossimo (2), infine Brovelli, Pucciarelli e Zoni (1).

1983/84
Con questa stagione termina l’avventura neroazzurra di Tino Bonetti: 11° posto, con Ernesto Sommaruga allenatore. Un campionato senza infamia e neppure lode al termine del quale Bonetti passa la mano a Dino Aliprandi.
Luciano Zecchini (ex giocatore di Brescia, Torino, Milan, Sampdoria e Perugia) nell’annata 1993/94 prende il posto di mister Campagna a metà stagione mentre nel 1996/97 il neo presidente Enrico Giudice assume l’ex interista Carlo Muraro ma la sua guida tecnica dura solo per 9 gare. Motivo: il figlio del presidente, Emiliano è poco impiegato dal tecnico padovano e quindi…
A Solbiate iniziano la carriera di General Manager: Lele Oriali e Ottorino Piotti e quella di preparatore dei portieri il grande Ivano Bordon. Concludiamo con alcuni figli d’arte: Pasquale Sensibile, il papà Aldo militò nella Roma, nel Lecco e nel Brindisi e Oscar Damiani jr (il padre girò l’Italia con le maglie di Vicenza, Napoli, Juventus, Genoa, Milan e Lazio giunsero a Solbiate nel 1995/96 mentre Andrea Morini (figlio di Giorgio ex Varese, Roma e Milan) arriva nel 1997/98 e il centravanti Castellini figlio di «giaguaro» Luciano (una vita da portiere nel Torino) nel 1999/2000. Infine due simpatiche note di…colore: Simon Barjie è il primo giocatore di colore a vestire il neroazzurro (stagione 1996/97) e Marco Dallo 17 anni, fa il suo esordio in C2 (1993/94): lui è solbiatese doc! E qui possiamo terminare il breve riassunto della SOLBIATESE che, tra mille peripezie conclude la sua avventura al termine della stagione 1999/2000 nel campionato di ECCELLENZA. Praticamente da dove eravamo partiti…

Stagione 2000/2001
La prima estate del nuovo millennio è bollente e non solo metereologicamente… La Solbiatese ha rischiato l’ennesima retrocessione, la quarta consecutiva, ma in extremis si è salvata. Non si salva invece il presidente D’Agata che abbandona la barca che affonda sempre più e così la gloriosa e mitica Solbiatese rischia di scomparire dagli almanacchi del calcio. Le voci più strane si susseguono e la più ricorrente parla di fusione con il Varese. Per Solbiate sarebbe una… tragedia! Fortunatamente in suo soccorso arriva un giovane intraprendente imprenditore solbiatese: Oreste Battiston ex giocatore nonché presidente della seconda società locale, l’ARNO CALCIO che milita con successo in Prima Categoria. Il suo è un vero e proprio lampo di genio: “fondere” le due società trasferendo il titolo sportivo della «vecchia» Solbiatese all’Arno Calcio. E così nasce la SOLBIATESE ARNO CALCIO iscritta d’ufficio al campionato d’Eccellenza.
Battiston per prima cosa fa piazza pulita e poi chiama a sé gli amici veri, Angelo Rosio tanto per intenderci uno che non si tira mai indietro, anzi! Come seconda mossa assume un nuovo tecnico, l’emergente Ligato chiamato a dirigere un manipolo di ragazzotti desiderosi di ben figurare in un campionato a loro sconosciuto. L’idea iniziale (non molto felice per la verità) fu quella di riconfermare quasi in blocco l’intelaiatura dell’annata precedente più ovviamente qualche innesto da effettuare anche in corso d’opera. Le prime quattro gare equivalgono ad altrettante sconfitte, mister Ligato vede la sua stagione già compromessa e viene avvicendato da Piraccini. Il quale non potendo fare miracoli si arrangia con quello che passa il…convento. Alla fine verrano utilizzati -con scarsa fortuna- ben 49 giocatori, la Solbiatese Arno Calcio concluderà al 16° posto che equivale a retrocessione in Promozione. Questi i numeri della stagione: 4 vittorie, 10 pareggi e 16 sconfitte; 24 reti all’attivo (Russo e Mascheroni con 7 centri ciascuno sono i cannonieri), 43 quelle terminate alle spalle dei portieri Amonini e Trezza. Ligato e Piraccini hanno schierato: Amonini, Iaria, Rasini, Pezzano, Dallo, Tosetto (figlio di Ugo), Soragna, Salvador, Volpi, Strazzari, Felisatti, Basso, Cattaneo, Peron, Marangon, Zibetti, Broggini, Fortunato, Rubino, Sogliana, Casaroli, Barichello, Veronesi, Juretigh, Pungitore, Brambilla, R. Rabolli, L. Rabolli, Trezza, Brera, Fiorin, Mozzoni, Ceci, Pessoz, Russo, Mascheroni, Chouni, Stefani, Bosoni, Iaderosa, Chiovini, Tessari, Rasile, Cuomi, Rasulo, Panzeri, Ricciardi, Aldreghetti, Del Monaco.
Stagione 2001/02
L’annata che segue verrà ricordata come una stagione memorabile, irripetibile: una cavalcata trionfale che riporta i ragazzi dell’ambizioso presidente Battiston in Eccellenza. Mister Piraccini e la quasi totalità della rosa della stagione precedente hanno lasciato la Valdarno. In panchina è giunto una vecchia gloria del calcio nazionale: Luigi Pogliana ex terzino del Napoli per oltre un decennio. 78 punti frutto di 25 vittorie, 3 pareggi e solo 2 le sconfitte; 99 reti (la n° 100 fallita dal dischetto nell’ultima giornata) 29 delle quali realizzate da Jonatan Dainese (capocannoniere del girone), 18 in 15 gare da Jari Giobbi che per un brutto infortunio ha dovuto rinunciare all’intero girone di ritorno, 17 reti per l’altra punta Barassi e 8 per Petrone giunto per sopperire all’assenza di Giobbi. 30 i giocatori utilizzati, eccoli: Brera, Soragna, Felisatti, Trezza, Tosetto, Chouni, Bosoni e Del Monaco i riconfermati, quindi i nuovi Borghese (figlio del grande Leo affermatosi con i colori neroazzurri a cavallo degli anno 60/70) Damo, Piazza, Rossini, Ghionna, Saltarelli, Piazzi, Barassi, Dainese, Giobbi, Bellavia, Martinelli, Mele, Croci, Marchese, Pasquot (3° portiere), Calcagni, Vietto, Formaini, Mazzucca, Petrone e Comi. Solbiatese Arno Calcio che stravince dunque il campionato e che per molti addetti ai lavori avrebbe i numeri per ben figurare anche in Eccellenza.
.
Stagione 2002/03
E come dar loro torto… Il duo Battiston-Franzi con la sapiente regia di Salvatore Marotta in due stagioni ha rimesso le ali ad una società giovane ed entusiasta che non ha nessuna intenzione di fermarsi. Gigi Pogliana nonostante il vittorioso torneo non viene riconfermato. Al suo posto ecco Corrado Cotta da Villaguardia che saprà guidare il suo gruppo ad una seconda entusiasmante promozione in serie D. La sicurezza matematica del nuovo salto di categoria avviene con una giornata d’anticipo e la classifica finale vede: Solbiatese A.C. 64, Casteggio 63. Un solo punto dunque a dividere le due contendenti che per tutta la stagione hanno duellato anche con il Mariano per la testa della classifica.

Miglior attacco con 55 reti (27 realizzate da Massimo Marsich cannoniere principe del girone) e solo 23 reti subite (miglior difesa); 19 successi (a pari merito con il Casteggio), 7 pareggi e altro piccolo record, solo 4 battute d’arresto. Sono ben 39 i giocatori utilizzati da mister Cotta: Damo, Saltarelli, Rossini, Felisatti, Dainese (trasferitosi dopo poche gare al Sangimignano), Brera e Jari Giobbi (disponibile solo dalla 15a giornata) i riconfermati, i volti nuovi sono: il portiere Berretta, Salierno, Brivio, Marsich (friulano, giramondo proveniente dal Foggia), Ranoia, Mascheroni, De Paola, Sinatra, Russo, Massara, Mozzoni (trasferitosi in seguito al Venegono), Beretta, Borrella, Brunetti, Landonio e Macchi (giocatori di grande esperienza), Finazzi, Veneruz, Previtali, Jout, Ahmedi, Colosi, Aliotta, Borella, Ghiringhelli, Cirillo, Belluzzo, Escalante, Modica, Foieni, Slongo ed il giovanissimo 3° portiere Di Cara.
.
Stagione 2003/04
Corrado Cotta, artefice del salto in serie D viene riconfermato e con lui: Marsich, Macchi, Aliotta, Damo, cap. Ranoia, A.Borella, Saltarelli, Finazzi ed i giovanissimi Escalante, Slongo e G.Beretta che alla fine avranno la soddisfazione dell’esordio nel CND. A Solbiate nessuno chiede a mister Cotta l’ennesimo miracolo: una squadra che diverta ed una salvezza raggiunta senza sofferenze può bastare, per il momento. Servono comunque rinforzi, eccoli: Russo e Spanu a contendersi un posto tra i pali; Amoroso, Berardo (prelevato in corsa dal Brescello), Di Corato, Santoni (dalla Samp) e Testa per la difesa. A centrocampo: Borrelli, l’estroso algerino Bouziane (già una presenza in A con la Samp), l’esperto Ferraresso (ex Varese e Legnano) ed un gradito ritorno: Lorenzo Calvio, in C2 nel 1993/94, poi Pro Patria, Castel di Sangro, Saronno e Pordenone prima di rivestirsi di neroazzurro. In attacco: Moretti, Cavallo, Galbusera, Sala ed il sempre valido Lorenzo Buzzetti. Completeranno l’organico: Aresi (5 presenze), A.Beretta (3), Frigerio (3° portiere con 2 presenze), Lupi (1). In panchina ma mai schierati i giovanissimi: Viola (portiere), Guazzoni, Ciambelli e Pirina per un totale di 35 giocatori. Campionato difficile che la Solbiatese A.C. ha saputo ben interpretare concludendo con un onorevole 9° posto a pari merito con Nuova Albano e Città di Lecco, totalizzando 10 vittorie, 13 pareggi e 11 sconfitte. 42 i gol all’attivo, 44 al passivo. Massimo Marsich con 14 centri (5 rig) è il miglior realizzatore neroazzurro per la seconda stagione consecutiva, mentre a quota 6 troviamo Buzzetti e Ranoia. Da segnalare le 34 presenze di Marsich, unico sempre presente, come la stagione precedente!
.
Stagione 2004/2005
Sarà ancora mister Cotta a sedere sulla panchina neroazzurra per il secondo anno di seguito di Serie D e la voglia di migliorare quel nono posto finale è tanta. Ma non sarà per nulla facile, anzi…Solbiatese quasi tutta rinnovata dal valente D.G. Giacomo Diciannove, anch’egli riconfermatissimo dal presidente Battiston. Del torneo scorso sono rimasti davvero in pochi: l’insostituibile Marsich, cap. Ranoia, Finazzi, Spanu, Di Cara, i due Beretta (Andrea e Giovanni) ed il giovane Ciambelli che avrà una sola panchina (come nella passata stagione). I nuovi arrivi sono: Puntelli (lascerà quasi subito la Valdarno per approdare all’Imperia), Pelusi (anch’egli ceduto a gennaio), Manzotti, Presotto, l’anziano ma sempre valido Lavelli (classe ’69 ex Seregno), G.Luca Saramin da Fagnano Olona, Chiaia, Della Cristina, Alfani e Borrella. Quindi qualche presenza per Carnaghi, Melis, Famulari, Moffa, Vittori, Jolicic. Giunti a campionato in corso il difensore classe ’73 Stefano Di Gioia dal Lecco e l’attaccante D’Accardio dal Venegono, oltre a Modica dal Crevalcore e Sciannimanico dal Riccione, Tino e Angelotti dalla Primavera del Como. Solbiatese altalenante per tutto il torneo, cala molto nella fase finale e finisce col dover…prolungare la stagione. Questi i verdetti al termine della stagione regolare: Canzese promossa in C2 (rinuncerà a favore del Lecco), Venegono e Pro Lissone retrocesse in Eccellenza mentre Sparta-Castellettese e Solbiatese-Robbio vanno ai play-out per la permanenza in D.

La Castellettese guidata nel finale di stagione da mister Tufano avrà la meglio nel derby con lo Sparta e la Solbiatese grazie ad un rotondo 3-0 firmato da Marsich (doppietta) e Finazzi nella gara d’andata mette al sicuro risultato e salvezza per la gara due terminata sul 2-1 (Finazzi per la Solbia) per la formazione di Natalino Fossati costretta alla resa e quindi all’Eccellenza. Cotta, raggiunta la permanenza in serie D sembra giunto al capolinea. A Solbiate ha ben lavorato per tre stagioni ottenendo una promozione, un tranquillo 9° posto ed una salvezza al play-out al termine di una stagione in cui l’obiettivo richiesto era una salvezza anticipata. Forse questo è il momento giusto per cambiare aria anche per il bravo Corrado al quale la Solbiatese ed i suoi tifosi diranno sempre: grazie! E così è stato.
.
Stagione 2005/2006
Il prescelto per sostituire Corrado Cotta è l’altro mister “coinvolto” nei salvataggi post stagione, ossia quel Felice Tufano che nella parte finale di stagione aveva assunto la direzione della Castellettese (9 gare, 4 vinte, 3 pareggiate e 2 perse) al posto dell’esonerato Giuseppe Fornara. Bresciano d’origine è ormai savonese d’adozione, risiede infatti ad Albissola e a Solbiate Arno, come spiegherà egli stesso al momento del raduno, arriva con tanto entusiasmo e con l’intento di riportare i neroazzurri ai fasti di un tempo. Giacomo Diciannove, Davide Raineri e gli altri collaborori si fanno in quattro per ricostruire una nuova Solbiatese da mettere a disposizione del nuovo tecnico: regolamento che impone l’utilizzo contemporaneo di quattro juniores, giocatori che intendono cambiare aria è necessario quindi darsi da fare per allestire una rosa competitiva.

I volti nuovi sono davvero tanti: il portiere Andrea Bosonotto (’85) dalla Cossatese, dalla Castellettese Tufano porta in “dote” i difensori Alessandro Albizzati (’86) e Andrea Musolino (’87), il centrocamista Fabiano Aliotta (per lui è un ritorno in neroazzurro), e l’attaccante, non più giovanissimo Giorgio Carbone (’70). Ancora, i difensori: Francesco Borgomaneri (’87) dalla Pro Patria, Fabio Frittoli (’78) altro ritorno in Valdarno, dal Cologna Veneta. Per il centrocampo ecco il giovane Luca Bianchi (’86) dal Como, mentre Davide Fossati, anch’egli ’86 dal Pizzighettone, Matteo Mavilla (’82) arriva dalla Tritium, l’esperto Giuseppe Misso (’73) dal Poggibonsi e i giovanissimi Dario Pellizzari e Michele Scavo, entrambi del 1987 rispettivamente dal Pergocrema e dal Seregno. I riconfermati sono ben pochi: Antonio Spanu (’84) a difesa della rete neroazzurra, Stefano Di Gioia e Luca Tino, quindi Umberto Alfani, Andrea e Giovanni Beretta, Lorenzo Finazzi, Andrea Borella e l’intramontabile Massimo Marsich. Hanno iniziato la stagione in neroazzurro, ma nel corso del torneo hanno preferito giocare altrove anche: Roberto Vecchiato, difensore classe ’72 che ha preferito avvicinarsi a casa (Trento ndr) e Paolo Vittori (’86) passato al Gavirate, mentre cap. Massimiliano Ranoia (’76) con l’arrivo di Misso si è visto escluso e allora eccolo accasarsi al Verbano e Francesco Varrenti (’79) al Borgomanero.

Infine l’attaccante Riccardo Poi utilizzato solo due volte ad ottobre ha scelto anch’egli Gavirate. Il girone, quello “A” senza le formazioni sarde ma con 9 piemontesi, 7 lombarde (di cui le varesine Solbiatese e Varese) e le due liguri Savona e Vado è stradominato dal Varese di Devis Mangia, una matricola davvero terribile che riesce a mettere tutte in fila dietro di se grazie ad un rendimento casalingo davvero notevole: 15 vittorie e 2 pareggi. Nessuna sconfitta. Piazza d’onore per l’Uso Calcio mentre la Solbia chiude con una salvezza tranquilla, giunta con tre turni d’anticipo, in decima posizione. Massimo Marsich ancora una volta è il fromboliere neroazzurro con 14 reti mentre Spanu è l’unico sempre presente (34 gare e 37 reti subite). Felice Tufano va verso la (meritata) riconferma, almeno questo traspare dalle parole dei dirigenti a salvezza ottenuta, ma……
.
Stagione 2006/2007
Ma a volte le cose cambiano in un battibaleno e quella che sembrava una riconferma scontata, diventa un…divorzio, inaspettato un po da tutti, ma soprattutto da mister Tufano che si sentiva in una botte di ferro. Cosa sarà mai successo da stravolgere le strategie in casa neroazzurra? Capita che a pochi giorni dalla chiusura del torneo il presidente Battiston esterna tutte le proprie preoccupazioni sul proseguimento del cammino della Solbiatese in serie D. Il massimo dirigente si sente solo, chiede l’aiuto consistente di qualche imprenditore locale e in caso contrario è pronto a consegnare il titolo sportivo nelle mani del sindaco Marco Riganti. A questo punto la situazione diventa preoccupante, c’è il serio pericolo che la Solbiatese possa “scomparire”. Il primo cittadino –sollecitato anche dagli organi di stampa- “scende in campo” immediatamente con l’intento di far cambiare idea a Battiston. Intanto il D.S. Davide Raineri si esprime così: “La situazione attuale non è delle migliori, ma abbiamo tutti l’obbligo di impegnarci affinchè il presidente non resti solo (con Rosio e Francese ndr) e, ridimensionando le varie spese, cercare di iniziare e portare a termine, magari soffrendo più del dovuto, un dignitoso campionato di serie D”.

Tra le spese da tagliare, Raineri include anche i cinque appartamenti in affitto che ospitano giocatori e tecnico, spese che una piccola società di serie D non può certo sobbarcarsi. Intanto Tufano nella sua residenza ligure scalpita: “Le vacanze sono appena iniziate e vorrei riprendere già domani (siamo ai primi di giugno), ma da Solbiate non mi è giunta nessuna nuova. Ci siamo lasciati con la certezza della riconferma anche se Battiston già mi aveva informato delle difficoltà che stava incontrando. Io sono qua e aspetto fiducioso una chiamata”. Passano quindici giorni e all’improvviso in casa neroazzurra torna il sereno. “In effetti – dice Battiston - qualcosa si è mosso ed ora siamo tutti un po più sereni e fiduciosi”. Ed è pure stato trovato l’accordo con un nuovo tecnico. Ancora Battiston: “Si, dopo un doveroso ringraziamento a Tufano per il lavoro svolto, abbiamo pensato a Roberto Bacchin, un allenatore che conosce molto bene la categoria e ha il vantaggio, rispetto a Tufano, di abitare a pochi chilometri da Solbiate, a Novara”.

Diciannove e Raineri si mettono dunque al lavoro per cercare nuove pedine per “ricostruire” una Solbiatese da affidare al tecnico padovano e i primi volti nuovi non tardano ad arrivare e sono il giovane portiere Francesco Zecchini (’88), proveniente dal Saronno, figlio d’arte in quanto papà Luciano vanta una splendida carriera da giocatore e da allenatore è un ex avendo allenato la Solbiatese nella stagione 1993/94 e 94/95; quindi Ivan Appella, centrocampista del ’86 proveniente dall’Olginatese; Davide Andriulo, esterno di centrocampo del ’87 dal Borgomanero ed il possente centravanti Nicola Lenzoni (’78) che ha giocato l’ultima stagione dapprima nell’Alessandria e poi nel Canavese. Oltre ai primi quattro acquisti il D.G. Giacomo Diciannove annuncia le riconferme di cap. Massimo Marsich, Stefano Di Gioia, Alessandro Albizzati, Luca Tino, Lorenzo Finazzi, Andrea Musolino, Giovanni Beretta e Francesco Borgomaneri. Lasciano invece Solbiate: Frittoli, Bianchi, Scavo, Fossati, Carbone, Misso, Aliotta, Spanu, Bosonotto, Mavilla, Alfani e Andrea Beretta. Ancora qualche giorno e Diciannove comunica altri movimenti: il difensore (’73) Vincenzo Saladino lascia Lecco e torna a far coppia al centro della difesa con Stefano Di Gioia mentre per il centrocampo ecco il 19enne Massimiliano Di Caro proveniente dal Verbano. Intanto arriva anche la notizia che mister Tufano si è accordato con una società molto prestigiosa come l’Alessandria che punta decisamente al ritorno in C2.

Al bravo Tufano augurano tutti la fortuna che si merita, ma per lui non sarà una stagione facile: a metà torneo è stato infatti esonerato. Capita….Manca ancora un centrocampista d’esperienza in grado di guidare i più giovani ed allora ecco Andrea Rota, classe 1976, risiede a Busto Arsizio e l’ultima stagione aveva giocato nel Tritium. Ma non finisce qui, fa capire Diciannove, che prima del raduno vuole regalare a Bacchin altri giocatori importanti. E tocca proprio a Bacchin, a pochi giorni dalla data del ritrovo comunicare entusiasta l’arrivo di un giocatore di grande valore, un po avanti con gli anni (36) ma capace ancora di guidare il centrocampo della Solbiatese: Roberto Romualdi, romano, vanta otto campionati con la Lodigiani, quindi Trento, Avellino, Chieti, Taranto, Siena, Ascoli, tre anni ad Alzano (uno in B), quindi tappe a Terni (B), alla Spal, Lucchese, Fano Fermana e Montevarchi. Ancora un giocatore interessante alla corte di Bacchin è Nicola Pasinelli, centrocampista offensivo classe ’85 proveniente dal Carpenedolo mentre vengono aggregati alla prima squadra i giovani Matteo Binfarè (’89) portiere, Andrea Broggini (’89) difensore (solbiatese doc!), Mattia Roncato, difensore ’88; Matteo Di Jorio, centrocampista ’88 e la giovane promessa Federico Caon centrocampista nato il 3 gennaio 1990, il “cucciolo” del gruppo.

A campionato in corso segnaliamo gli arrivi importanti di Alessandro Marzio (’72) che ha lasciato Lecco per Solbiate dove prende il posto lasciato libero da Romualdi che non si era integrato negli schemi di mister Bacchin, di Simone Ingribelli, centrocampista ’87 proveniente dal Tritium, del portiere Roberto Pavesi (’79) chiamato a sostituire il giovane Zecchini ritenuto non ancora pronto per un campionato difficile come la serie D e infine Danilo Collu, attaccante del ’82, un acquisto “forzato” in quanto Lenzoni a metà torneo ha rimediato un grave infortunio al ginocchio che lo bloccherà fino alla fine della stagione. Campionato più che positivo per la “Solbia” che chiude in sesta posizione con un bottino di 50 punti frutto di 14 vittorie (8 in casa), 8 pareggi (con l’Atletico Calcio vanta il primato per il minor numero di divisioni della posta in palio) e 12 sconfitte, 4 delle quale giunte davanti al pubblico di casa. Con 56 reti realizzate – 22 da Marsich vicecapocannoniere alle spalle di Salandra della Colognese con 23 - la Solbiatese vanta il secondo attacco del girone dopo il Tempio (58). Unico sempre presente l’inossidabile cap. Massimo Marsich. Alla faccia dei suoi (quasi) 37 anni…


Stagione 2007/2008
Sesta posizione e ben 50 punti conquistati da Marsich e soci valgono sicuramente la riconferma per Roberto Bacchin che ha dimostrato in più di una circostanza di conoscere bene la categoria e quindi si riparte proprio dal tecnico padovano, ben felice di sedere nuovamente sulla panchina neroazzurra. Altre certezze per la stagione che va ad incominciare sono il sempre valido capitan Massimo Marsich che si appresta a disputare la sua sesta stagione in Valdarno, il portiere Roberto Pavesi, più che che una garanzia; Alessandro Marzio, forza, grinta, muscoli e geometrie al servizio del centrocampo; Nicola Lenzoni pronto a ripartire da zero dopo il grave infortunio della stagione precedente; tra i giovani ritrovano spazio: Davide Andriulo, Alessandro Albizzati, Mattia Roncato, Matteo Di Iorio, Luca Tino un jolly utile in tutte le zone del campo; Simone Ingribelli, Ivan Appella. I volti nuovi sono quelli del centrale di difesa Riccardo De Nardin che proviene dal Voghera in sostituzione di Stefano Di Gioia, dell’esperto difensore Alberto Gruttadauria, dell’ex comasco Andrea Cigagna, del giovanissimo centrocampista Fabio De Masi che arriva dal Novara, di Di Sazio, della punta Alessandro Mosca, di Oldrini, Sardina, e del lancio dei giovani prodotti del vivaio neroazzurro: Massimiliano Piazzi, Scaglia, Bonfante, Longoni, Russo e Paris. A campionato in corso arrivano anche il difensore Garbero, l’attaccante Belleri (ex Avellino) e Gabriele Donghi, mezzapunta. Un discorso a parte merita Mirko Benin ex professionista con Varese, Fiorentina, Pro Vercelli che mister Bacchin schiera solo due volte inserendolo dalla panchina e ben presto Benin capirà che “non è aria” e lascia subito la Valdarno. I non riconfermati (o che hanno preferito vestire altre casacche) sono: i portieri Bosonotto e Zecchini (che passa al Borgomanero); il giovanissimo Federico Caon trasferitosi al Brescia; l’attaccante Danilo Collu acquistato per sostituire l’infortunato Lenzoni ma che non ha convinto appieno; Lorenzo Finazzi, Davide Fossati, Simone Ingribelli che lascerà dopo poche giornate per passare alla Caratese; Andrea Musolino, Nicola Pasinelli (giocherà nel Salò), Andrea Rota che, a sorpresa, passa al Feralpi Lonato e poi alla Colognese, Vincenzo Saladino e Mattia Schipani. Parte il campionato e l’avvio è davvero schioppettante: 5-0 alla neo promossa Alta Vallagarina, ma la domenica successiva arriva la prima caduta ad opera dell’Olginatese che si impone per 2-1. Il terzo turno, anticipato al sabato e sotto i riflettori vede il successo dei locali sul Base Seveso 96 con una rete di Marsich. In settimana c’è da onorare anche la Coppa Italia di categoria dopo che la Solbia aveva incrociato “i guantoni” con Varese, Pro Patria, Lecco e Legnano. Il primo confronto è in casa della Biellese e Andriulo firma il successo per 0-1. La quarta giornata segna la seconda sconfitta della Solbiatese in quel di Borgomanero: le reti di Marsich e Ingribelli non bastano per superare i piemontesi che vincono per 3-2. Seconda trasferta consecutiva: Como-Solbiatese e per la prima volta c’è la divisione della posta in palio. Sotto di due reti, la Solbia rimonta in piena zona Cesarini: ad un gol di Marzio direttamente su calcio piazzato fa eco il bis di Appella che pareggia al 91°. Un po di buona sorte, che non guasta mai…La sesta giornata è di quelle che vorresti non aver mai disputato: giochi benino il primo tempo, cogli per due volte i legni ma perdi per 0-3. A fine gara mister Bacchin dice: “Oggi ho visto la più brutta Solbiatese da quando ci sono io”.

Neppure il tempo di dormirci sopra e un po a sorpresa, ma neanche troppo, la dirigenza neroazzurra da il benservito a mister Bacchin e mette in panca Ernestino Ramella che ritorna cosi’ a Solbiate dopo nove anni di lontananza, ma non fa in tempo a (ri)ambientarsi perchè c’è subito il ritorno di Coppa Italia con la Biellese. Ci pensa Marsich che trasforma un rigore a far passare il turno e la domenica successiva difficile esordio della “nuova” Solbiatese in quel di Merate. Ramella debutta con una buona prestazione e soprattutto ottiene tre (insperati) punti che arrivano a 3’ dal triplice fischio per merito di un eurogol di Luca Tino. Nuovamente un turno di coppa e al “F.Chinetti” il Casale (malmesso in classifica nel girone A) viene sconfitto per 3-2, poi la domenica successiva arriva il primo capitombolo dell’era Ramella. Tra i tifosi di casa la Solbia gioca male e subisce uno 0-2 da un Voghera per nulla irresistibile. Altra sconfitta, di misura (1-0) a Cologno al Serio e poi un bel filotto di cinque gare positive. Vittoria casalinga (2-1) col Trento con doppietta del redivivo Lenzoni, poi un pareggio (1-1) a Turate con ancora Lenzoni a bersaglio e nuovamente il centravanti toscano realizza il gol del successo (1-0) nell’insolito derby con la Sestese. Ritorna la Coppa Italia e la Solbia rende visita alla Pro Belvedere VC, la seconda squadra di Vercelli, perde solo 1-0 (Basilico, giovane portiere neutralizza un rigore ad un minuto dal termine) e così il girone a tre che comprende Solbiatese, Casale e Pro Belvedere VC vede tutte e tre le compagini a pari punti e con la medesima differenza reti. Serve allora un sorteggio e la fortunata é….la SOLBIATESE!!! Che viene abbinata alla Caratese. In campionato intanto prosegue la serie di vittorie: 1-3 a Lodi contro un Fanfulla in grave crisi societaria. Marsich, Mosca ed il 5° centro consecutivo (in quattro gare) di un ritrovato Lenzoni riportano la Solbia sempre più su. A Solbiate arriva la Tritium dell’ex trainer biancorosso Devis Mangia e i locali ne rallentano la marcia fermandoli sul 2-2 per le reti di Albizzati e Ingribelli. Coppa Italia: 1-3 in casa della Caratese (doppietta di Marsich e gol di Belleri) garantiscono quasi certamente il passaggio del turno. Altra sconfitta, arriva dal Renate che si impone per 1-0 con un gol del “vecchietto” Tricarico, poi due vittorie consecutive: 1-0 al Darfo con rete di Marsich giunto a quota 5 e al mercoledì arriva il passaggio ai quarti di finale: Solbiatese-Caratese 3-0 con doppietta di Belleri (diventato ormai uomo di coppa…) e di Lenzoni. A Salò invece arriva una bella batosta (la settima stagionale in campionato, quinta esterna) che chiude il girone d’andata: 3-1 con gol della bandiera di Lenzoni. L’anno solare si chiude invece sabato 22 dicembre: è la prima di ritorno e la Solbiatese vince in casa dell’Alta Vallagarina con una rete di Mosca a 10’ dalla conclusione.

Il ritorno vedrà la squadra del presidente Oreste Battiston protagonista del girone con una rimonta incredibile ed una serie di successi lunga…tre mesi. Ma andiamo con ordine. Il giorno della Befana 0-0 casalingo con l’Olginatese; quindi vittoria esterna a Seveso per 0-2 (Marsich su rigore e prima gioia per Gabriele Donghi), altre due reti rifilate al Borgomanero: ancora Marsich dagli undici metri e poi Lenzoni in chiusura di partita. Al Chinetti arriva il Como capolista e paga dazio…2-1 (a segno ancora Donghi e Marsich ndr). La quarta vittoria consecutiva matura a Carate Brianza: 1-3 e la Solbia mette a segno una piccola “vendetta” dopo lo 0-3 dell’andata che costò il posto a mister Bacchin. Andriulo e una doppietta (si avete letto benissimo, una doppietta!!!) di Albizzati, un difensore certamente non avvezzo al gol, portano i neroazzurri sul terzo gradino della classifica, appaiati alla Colognese. Ancora Coppa Italia: finisce 1-1 la gara d’andata al Chinetti col Montebelluna (gol di Donghi). Certamente più importante il successo sul Merate per 2-0 (a segno ancora il sorprendente Albizzati e Lenzoni). Il ritorno a Montebelluna è amaro: mister Daniele Pasa schiera una formazione composta per 9/11 da ragazzini della juniores. Dopo il vantaggio dei padroni di casa Andriulo realizza il gol del pareggio quindi Pavesi para un rigore ma nella ripresa la maggior freschezza atletica dei compaesani di Aldo Serena mette a dura prova Marsich e compagni che nel finale capitolano altre due volte dopo che la Solbia aveva fallito in più di una circostanza il gol del vantaggio. E quando si sbaglia troppo allora è giusto così…. Ritorna il campionato ed è 1-1 a Voghera con gol di Andriulo; altro pareggio, stavolta a reti bianche contro la Colognese, poi un bel successo a Trento (il sesto, solo Tritium con sette ha saputo far meglio…) firmato dalla premiata ditta del gol Marsich-Lenzoni entrambi ora a quota 9. E qui si ferma la bellissima serie positiva dei neroazzurri che lasciano l’intera posta ai “cugini” della Sestese che si aggiudicano il derby per 2-1 dopo che la Solbia era passata in vantaggio con Mosca.

E dopo 11 turni positivi consecutivi la Solbiatese rallenta la propria marcia. Il ritorno al successo nella domenica successiva: 1-0 al Fanfulla con con su rigore di Marsich, con un’altro clamorosamente negato a Lenzoni, con un palo di…Lenzoni. E’ la gara d’esordio del giovanissimo albizzatese Massimiliano Piazzi classe 1990 che disputa una gara veramente bella accanto ad un maestro del calibro di Marzio. Quindi si rende visita alla Tritium e la Solbiatese cade davvero in maniera fragorosa: 3-0, per rialzarsi immediatamente la domenica successiva quando stende con un secco 2-0 il Renate dell’ex D.S. Eros Pogliani. I gol portano le firme di Albizzati (5° centro) e di Lenzoni (10°). Quarto posto. Finisce invece 2-2 la sfida in casa del Darfo Boario: Andriulo e Lenzoni a segno. L’ultima gara col Salò viene anticipata a sabato 3 maggio e ci sono pure le telecamere di RAI SPORT SAT ad immortalare l’ultima impresa di Marsich e compagni. A Boario erano andati a segno Andriulo e Lenzoni, col Salò invece….Lenzoni e Andriulo! La Solbiatese chiude quindi la stagione con 24 ore d’anticipo e si assesta, con 59 punti, in quarta posizione ed ha diritto a disputare i playoff. Deve solamente aspettare i risultati della domenica per sapere chi sarà l’avversario. E la domenica pomeriggio emette i suoi verdetti definitivi: COMO promosso in C2; Tritium seconda sfiderà la Colognese giunta quinta, mentre il Turate (terzo) è l’avversaio della Solbiatese, splendida quarta. Alta Vallagarina e Base Seveso 96 retrocedono in Eccellenza mentre Sestese, Trento, Merate e Fanfulla si giocheranno i playout. Domenica 11 maggio, per la prima volta la Solbiatese disputa i playoff ma a Rescaldina, contro il Turate, finisce davvero male: 5-1 per i locali contro una formazione dimezzata da infortuni.



Bookmark and Share

mercoledì 22 luglio 2009

A.S.D. Albese Calcio


Fonte: A.S.D. Albese Calcio

L´Albese nasce nel 1917 e per oltre 50 anni ha una costante crescita che la porta ad essere fra le più conosciute in ambito regionale.
Al termine della stagione 1970/71 è promossa in Serie D dove, dopo un anno di assestamento, disputa tre stagioni di vertice e nell´ultima (1974/75) centra la tanto attesa promozione in SERIE C.
In questo campionato si salva nel 1975/76 ma retrocede l´anno dopo (1976/77 dove passa alla storia per la cronaca in differita di un´ora, della gara ALBESE-UDINESE 0-1 al Michele Coppino sulle reti RAI, primo caso in assoluto per una partita di SERIE C). Tuttavia nel 1977/78 arriva terza in Serie D e, grazie alla nuova formula dei campionati con frazionamento della C in CI e C2, i langaroli sono promossi in C2.
Il primo anni di C2 è positivo (salvezza) ma nel 1979/80 arriva la retrocessione in Serie D dove l´Albese milita dal 1980/81 al 1981/82, quindi un´altra retrocessione, questa volta in Promozione dove, dopo il secondo posto del 1982/83 arriva il successo del 1983/84 che la riproietta in D dove però dura solo due anni perché al termine del 1985/86 torna in Promozione.
Dal 1986/87 al 1989/90 milita in Promozione poi nell´estate del 1990 ecco il ripescaggio in D ma il 1990/91 è da dimenticare e si retrocede nuovamente.
Una nuova riforma dei campionati innesta il torneo di Eccellenza (fra la D e la Promozione) che TAlbese disputa dal 1991/92 al 1993/94 anno in cui retrocede in Promozione. Dal 1994/95 al 1995/96 di nuovo Promozione (con uno spareggio perso) e altro ripescaggio in Eccellenza dove milita dal 1996/97 al 1999/2000 (retrocessione ai playout).
Nel 2000/01 gioca in Promozione così come nel 2001/02 dove vince e torna in Eccellenza da dove però retrocede di nuovo in Promozione ai playout al termine del 2002/03.
Dalla stagione 2003/04 ecco il nuovo presidente FRANCO RAVA ormai giunto al suo primo LUSTRO:
2003/04 Promozione (allenatore Chicco Lombardi poi Giancarlo Rosso) e salvezza un po´ sofferta.
2004/05 Promozione (allenatore Giancarlo Rosso) secondo posto ex aequo col Pinerolo (vince il Fossano) e ha sfortuna che non vengono disputati i playoff.
2005/06 Promozione (allenatore Mario Gatta poi Michele Scola) e salto di categoria (in Eccellenza) dopo i playoff.
2006/07 Eccellenza (allenatore Michele Scola e poi, nel finale di stagione, addirittura il presidente Rava in persona!) e salvezza tranquilla.
2007/08 Eccellenza (allenatore di nuovo Giancarlo Rosso) e trionfale, benché sofferto, primo posto finale che la proietta in Serie D da dove mancava dalla stagione 1990/91.

A.S.D. ALBESE CALCIO
Corso Nino Bixio, 42 - Alba (CN)
Tel. 0173 290477 Fax 0173 290477



Bookmark and Share

lunedì 20 luglio 2009

Storie di sport ... A.S.D. Rassina


A.S.D.Rassina

Già nel lontano 1925 si giocava a calcio nella piazza di Rassina non ancora attraversata dalla statale 71, ma è solo dopo la seconda guerra mondiale che inizia ufficialmente la vita della società sportiva denominata inizialmente Libertas e poi U.P. Rassina. Fin dall´ inizio la società è improntata alla cura del vivaio giovanile e prende parte a vari tornei, o come allora si denominavano pali calcistici, compreso il famosissimo allora Torneo delle "4 vallate". Ma come storicamente e ciclicamente è sempre successo al paese di Rassina, con l´alluvione del 1966 fra le altre cose l´Arno si portò via in una tragica notte l´originario campo sportivo ricavato sul campo della fiera del bestiame che dopo gli anni trenta era subentrato a sua volta alla piazza principale del paese. Per alcuni anni la squadra dovette emigrare sul campo del Capolona, ma l´allora Amministrazione Comunale grazie anche alla persistente volontà dell´ Assessore allo Sport Giancarlo ROSSI, nel giro di pochi anni riuscì ad edificare il nuovo campo sportivo che completato alla fine degli anni sessanta è stato per lunghi lustri orgoglio e vanto dei Rassinesi essendo uno dei più bei campi, a detta degli esperti, della provincia di Arezzo e non solo. Tant´è che nel 1971 la squadra del Mantova allora in serie A compì la preparazione estiva in Casentino soggiornando a Poppi e allenandosi a Rassina. A memoria di ciò fanno ancora bella mostra presso la sede sociale il gagliardetto e soprattutto la figurina Panini della squadra del Mantova di quell´anno che fu tratta da una fotografia eseguita a Rassina come ben riconoscibile. La società sportiva Rassinese negli anni ha ottenuto vari successi calcistici e non solo, infatti grazie alla originaria denominazione in Polisportiva e soprattutto grazie all´impareggiabile lavoro di Romano CIPRIANI i primi successi di carattere nazionale sono arrivati con l´atletica con la partecipazione e la vittoria di alcune medaglie d´oro ai giochi della gioventù dei primi anni settanta con la Sandra Pierazzuoli, Graziano Cresci e soprattutto i compaesani Patrizio Lippi e Sandra Dini che di par suo per lunghi anni è stata ai vertici del Salto in Alto Femminile italiano ed europeo, tant´è che frequenti erano a Rassina le visite della campionissima Sara SIMEONI che volle omaggiare la nostra società autografando un nostro gagliardetto. In quegl´anni la polisportiva Rassinese organizzò numerosissime manifestazioni di carattere nazionali ed internazionale quali i campionati Italiani di società di corsa campestre maschili e femminili e il triangolare di maratona svolta per le strade del casentino fra le nazioni di Italia, Francia e Cecoslovacchia. Nel calcio la società ha ottenuto i suoi successi più importanti nel settore giovanile tant´è che una propria squadra sotto l´egida della Scuola Media Statale ha vinto la fase finale dei giochi della gioventù nel 1984. La prima squadra è sempre oscillata fra la terza e la seconda categoria subendo alcune brucianti retrocessioni ma vincendo anche splendidi campionati. I successi in ordine di tempo sono la promozione in 2^ categoria nel campionato 2003/2004. La vittoria del campionato con relativa promozione nel campionato 2007/2008 e la vittoria della Coppa Chimera nella medesima annata che ha consentito di prendere parte alla Coppa Toscana dove l´ASD Rassina ha raggiunto la semifinale.
La società attualmente denominata come in premessa ha sede presso il Campo Sportivo ´´Comunale´´ sito in Rassina in Via Turati, 1 ed i colori sociali sono sempre stati Bianco-Verde.

Un sentito Ringraziamento per la collaborazione e per le informazioni raccolte al Sig. Vittorio Vannini.
A.S.D. Rassina
Sede: Via Turati, 1 - 52016 Rassina (Arezzo)
Campo: Stadio ´´Comunale´´ (m 105 x 65)
Colori Sociali: Bianco - Verde



Bookmark and Share

sabato 18 luglio 2009

L'Aquila Rugby: la Curva Nord dell'Atalanta ci ha aiutato e, per ringraziarla, sulla nostra divisa ci sarà il suo logo



Fonte Ansa

'Nella prossima stagione sportiva, sulla divisa de L'Aquila rugby sara' presente il logodella Curva Nord dell'Atalanta. Questo e' il sentito ringraziamento della societa' a chi, pur non chiedendo nulla incambio, ha dato molto sia materialmente che umanamente alla causa neroverde''. E' questa nota diffusa dal club abruzzese pluricampione d'Italia, riammesso al Super 10 dopo la rinuncia dellaCapitolina, che ufficializza un inedito matrimonio tra calcio, rugby e tifo sportivo per un volta portatore di valori sani. ''Nel ringraziare i tifosi atalantini, le societa' di rugby della Valle Bergamasca ed i bergamaschi tutti per lasplendida accoglienza riservataci nei giorni scorsi - conclude il comunicato degli aquilani - auspichiamo che i valoridello sport trionfino sempre''. Sempre oggi L'Aquila, alle prese con i problemi del dopo terremoto e quindi della mancanza d'impianti agibili, hatrovato una sede per il ritiro precampionato e per gli allenamenti fino alla fine del mese di ottobre: Pallotta ecompagni andranno a Rocca di Mezzo. ''Tutto questo e' stato possibile grazie alla sensibilita' dimostrata dalsindaco Emilio Nusca e dall'assessore allo sport Lucio Benedetti, che hanno messo a disposizione, in manieragratuita, l'utilizzo della palestra comunale - e' scritto in un comunicato del club - e hanno contribuito a reperire glialloggi necessari per gli atleti. Gli allenamenti per le sedute tecnico tattiche saranno svolti a Ovindoli, grazieall'interessamento del sindaco Pino Angelosante, che ha provveduto a predisporre per il terreno di gioco, ilnecessario impianto di irrigazione''. L'Aquila conlude precisando che ''da novembre, quando gli impianti sportivi cittadini saranno liberati dalletendopoli, la squadra dovrebbe tornare a tempo pieno nel capoluogo di Regione''.(ANSA).



Bookmark and Share

giovedì 9 luglio 2009

Niente deroga per Ruotolo, non può allenare il Livorno. Con i deboli è facile applicare i regolamenti ...


Il Comitato Esecutivo del Settore Tecnico della Figc non concede la deroga al tecnico del Livorno, adesso costretto a cercare un nuovo allenatore.

Dopo aver guadagnato sul campo (anche se attraverso i play off) la promozione in serie A, il tecnico del Livorno Gennaro Ruotolo scopre di non poter continuare ad allenare gli amaranto nella massima serie. Ma non si tratta di una scelta in controtendenza del presidente dei toscani Spinelli (non nuovo a scelte del genere): è stato il Comitato Esecutivo del Settore Tecnico della Figc, infatti, a stabilirlo. Questo il comunicato diramato attraverso il sito ufficiale: "Dopo un'attenta analisi visto il regolamento del Settore Tecnico e rilevata la mancanza dei presupposti per la concessione della richiesta deroga al signor Gennaro Ruotolo, è stato deliberato all'unanimità di non concedere la possibilità di allenare il Livorno".



Bookmark and Share